La Vigna del Garlenzo, di proprietà dell’azienda già dal lontano 1919, come risulta dall’atto notarile in nostro possesso, si trova nel Comune di Montescano. Si estende per ha 1.21.79 con una forma di appezzamento a “scure” ad un’altitudine di 170 m.s.l.m. ed ha un’esposizione est sud-est.
Il terreno è di una composizione franco-argillosa povera, che favorisce una limitata quantità di produzione per ettaro, atta a produrre un vino di alta qualità.
La forma di allevamento è il Guyot, con un carico di 13/14 gemme per ceppo. Il sesto d’impianto è di m. 1,60 x 2,00 con una densità di 3500 ceppi per attaro, anche se data l’età del vigneto, la densità è minore in quanto si è verificato un diradamento naturale nel tempo.
I vitigni, impiantati tra il 1970 e il 1976, sono composti da Croatina, Barbera, Uva rara e Ughetta di Canneto impiantata nel 1999.
La gestione dei vigneti prevede:
La raccolta delle uve è effettuata esclusivamente a mano, questo per cercare di preservare il più possibile l’integrità e le caratteristiche organolettiche degli acini. Altro fattore che permette di raggiungere standard qualitativi elevati è la tempestività con cui le uve, una volta raccolte, sono portate in cantina per la pigiatura (i grappoli raccolti non rimangono in campo per più di 2 ore).
Il periodo di raccolta solitamente si concentra da fine agosto ad inizio settembre per le varietà più precoci (Pinot Nero, Riesling e Moscato) e da fine settembre ad inizio ottobre per le varietà a bacca rossa più tardive (Barbera, Uva Rara, Croatina e Vespolina).
Le ultime uve raccolte dall’Azienda sono, infine, quelle destinate alla produzione di Buttafuoco Storico.
La produzione dei vini bianchi parte da una pressatura soffice delle uve che consente di ottenere il cosiddetto “mosto fiore“, ossia la prima parte di succo estratto dagli acini che presenta le caratteristiche organolettiche e compositive migliori. Successivamente il mosto fiore, previo parziale illimpidimento, è inviato in appositi serbatoi per la fermentazione alcolica che avviene nei successivi 10/12 giorni circa. Le temperature applicate a questo processo non superano i 18° – 20°C in modo tale da avere una fermentazione lenta atta a preservare gli aromi varietali del prodotto.
Terminata la fermentazione si passa all’affinamento su fecce, tramite la tecnica del batonnage, in modo da rendere il vino più complesso e pieno all’assaggio. Infine prima dell’imbottigliamento il vino subisce processi di stabilizzazione e illimpidimento.
Per la produzione dei vini rossi si parte dalla pigiatura e diraspatura delle uve e il pigiato viene poi inviato ai serbatoi di fermentazione. Per questa tipologia di vini parliamo di fermentazione con macerazione delle bucce, per cercare di estrarre il maggiore quantitativo di antociani che andranno ad arricchire la colorazione del vino. Terminata la fase di fermentazione / macerazione si passa alla svinatura: la separazione del “vino fiore” dalla “vinaccia” (bucce e vinaccioli). La fase successiva riguarda l’affinamento del vino sulle fecce.
A questo punto occorre fare una distinzione tra i vini frizzanti di pronta beva come Bonarda, Croatina e Barbera e i vini da invecchiamento come Pinot Nero “Rima”, Buttafuoco e Buttafuoco Storico in quanto i successivi passaggi presentano delle differenze.
Terminato l’affinamento si passa a processi di stabilizzazione e illimpidamento. Prima dell’imbottigliamento viene applicata la rifermentazione in autoclave che permette di ottenere la produzione di bollicine che caratterizzano queste tipologie di vino.
Prima del passaggio in barriques / tonneau di legno, viene applicata la fermentazione malolattica ovvero la trasformazione di acido malico in acido lattico, questo passaggio è fondamentale in quanto si ottiene una leggera riduzione di acidità. Si ottiene così un gusto più rotondo e una maggiore complessità aromatica nonchè una naturale stabilizzazione microbiologica.
Come ultimo passaggio il vino viene posto in botti di legno da 225 l (barriques) e da 500 l (tonneau) dove per circa 1 – 2 anni avverrà l’affinamento.
Al termine di questo processo, se si riterrà necessario, il vino subirà processi di stabilizzazione e illimpidimento prima dell’imbottigliamento finale.
Nota importante che l’Azienda vuole mettere in evidenza è il basso tenore di anidride solforosa che presentano i vini in bottiglia.